#4 CITAZIONI
La variabile Costante: Costante indaga tra Milano e Acireale, Vincenzo Maimone, Fratelli Frilli Editori, 2014, secondo capitolo
"Dal lato opposto, proprio in corrispondenza del finestrino del commissario, una famiglia tradizionale, di quelle che piacciono molto ai produttori di pasta e di generi alimentari, si accingeva a fare ritorno a casa dalle vacanze. La madre cercava di placare i due agitatissimi pargoli offrendo loro dolciumi. Al volante il pater familias era assorto e distante. Il colorito bruno della sua pelle abbronzata con cura dal sole siciliano contrastava con la fissità dello sguardo e con una diffusa rassegnazione che traspariva dai suoi occhi, dettata dalla consapevolezza dei chilometri ancora mancanti e dalla mestizia dell'imminente ritorno sul posto di lavoro. Qualche fila più in là, un camionista digitava qualcosa sulla tastiera di un portatile posizionato sul cruscotto. Sorrideva beffardo, compiaciuto dalla sua arguzia o dal tono della conversazione in cui era impegnato. Accanto al casello un venditore di lupini agitava, tenendoli sollevati, dei sacchetti di plastica trasparente contenenti la sua mercanzia giallo pallido. Indossava una mascherina antismog ormai logora, nel tentativo di difendere, seppur in maniera blanda, i suoi polmoni dai fumi dei tubi di scappamento. Si trattava di una figura tipica del luogo, ormai perfettamente integrata con il resto del paesaggio, perlomeno da quando Tancredi frequentava con una certa assiduità quel tratto di strada. Una presenza costante come può esserlo un venditore di fazzoletti ad un incrocio o lo stormo di lavavetri magrebini in corso Martiri della Libertà. Serravalle si era più volte domandato in base a quale indagine di mercato quell'uomo avesse scelto di stabilire proprio in quel luogo il suo commercio e quale relazione sussistesse tra la coda al casello e l'impellente desiderio di mangiare lupini"
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